La favol(ett)a di Lorenzo AKA Almond

Certezze? ......Nessuna!

Gli sguardi e gli ammiccamenti…. e il soffietto 💨😁.


(NB: nomi e soprannomi tra virgolette sono tutti reali, ma le storie raccontate sono pura ricostruzione fantastica e non attribuibili ai personaggi)


Provo a rendere la scena.
Pomeriggio di sabato. E di domenica. Giornata uggiosa.
La truppa e’ ficcata a mo’ di sardine nel fumoso bar; qualcuno gioca a bigliardino, qualcuno a tressette, uno copula col flipper e un altro si annoia a Commando. Qualcuno, spettatore ormai annoiato, si rompe le balotas e fa: “Aho! E che ca… volo! (no, non proprio: finiva con le prime due di Zorro) Sempre ficcati qua dentro, sempre la solita storia! Ma, inventarsi qualcosa, no? ….. Ci sarà qualche festa in giro?”
“Boh, …… mo’ dobbiamo finire ‘sta partita …… E dopotutto, che ti vuoi inventare? Stiamo a Lanciano, mica a Milano”
…..
“Quanto siete rincoglioniti! Ma che, volete sposarvi con ‘sto bar? Datevi ‘na mossa! … Vabbè, io me ne vado!”
…….
“Dove?”
“Boh!…… Vado.”
“….”
“Oh!!! VADO !”
“Ehh, vabbe’, aspetta che vengo pur’io”
“Dai! “

Zippata la giubba, cicchetto al carburatore, sigaretta in bocca e capelli al vento i due temerari partivano, col Si, verso sconosciute mete. Ma alla curva della chiesa gia’ le moto erano 4, poi arrivava Giovanni, su una ruota (c’ha il 90 Polini, beato lui!) e poi “Giarretta” col Px e “Cavapozzo” col Califfo K. Ah, ecco pure “Nannetto”, col Califfone (“Ma non aveva detto che era a corto di miscela?!?!” )
Le lacrime del cielo non erano riuscite a rinchiudere la ciurma nel baretto di periferia e, tra motorini, Vespe e Caballero, i mezzi erano 15/20. Si perlustrano le contrade, alla ricerca d’una FESTA.
Ecco, davanti ad una casa ci sono piu’ moto del solito.
“Oh: ma che c’è una festa?”
“Beh, si. Ma non fanno entrare”
….
“Scusa, mi chiami Umberto, gli devo dire una cosa”
…..
“Umbe’, allora?”
Preceduto da uno sbuffo, ma sapendo che non può negare: “Dai, entrate! Ma mi raccomando: niente casini!”
“Tranqui, Umbe’! Ma quando mai?”

La festa. La solita festa. Un garage addobbato con qualcosa, tutto il di più accatastato ad un angolo e coperto da lenzuola biancche, qualche sedia, un tavolino con le paste e sullo sfondo il tavolo del dj.
Un imponente Irradio tutto-in-uno radio-giradischi-piastra – si piastra e’ piu’ bello di cassette, almeno non sembra che vai raccogliendo pomodori – con relative casse 15*15*25 da ben 30 watt per canale!!! E già quello era meglio di certe feste dove trovavi lo stereo di Selezione del Reader’s Digest.

Quando i parenti del festeggiante non ci sono si spegne la luce principale, e fa la sua scena l’impianto luci psichedeliche (!!!!!) fatto di ben 12 lampadine colorate a vernice e centralina a 3 vie costruita da Nicola “Cocciolone” che ha copiato lo schema da NuovaElettronica.

La porta e’ chiusa, senno’ non e’ abbastanza buio. Si ballano gli svelti. Lo Ska scatenato, il rock-n-roll rollato, lo shake, Gianna Nannini, Nena, Falco, i Kiss e i Bi-ggis, i Polis ….. gli svelti, insomma.

Quando gli sguardi e gli ammiccamenti tra maschi e femmine si fanno incontinenti – la funzione precisa, essenziale del DJ e’ proprio quella di capire quando e’ il momento, senno’ non e’ un buon dj – si interrompe la musica, tempo di mettersi in ordine, rificcando la camicia nei pantaloni – che ne aveva fatta di strada per uscirsene, essendo la cinta almeno 3 dita sopra l’ombellico – e via! Tutti appiccicati ai muri della stanza.
Che start-line quella! Tutti vedono tutti.
“Mo’ vado a “caccia’ ‘” (invitare al ballo, NDR) Maria, ché stasera Rosetta sta a guardare troppo “Frecavento”…… E se arriva prima Peppino? Devo sbrigarmi! ….. o mo’ o mai! Dai, su, dai!”
Otto passi e mezzo, prima di arrivare alla tipa. Ti senti guardato da tutti. E tutti in quel preciso momento stanno pensando: “Noooooo! Sta andando a “cacciare” Maria!!! E mo’ ?!? Mo’ che lo sa Antonio! È un mese che le sta dietro! C’è nell’aria profumo di botte, stasera!”
Era una speranza non un timore.
Otto passi, sette, sei, cinque, quattro, (ca220, sta’ arrivando Michele. Mica sta andando pure lui da Maria ?!?!) tre, due……….. uno………
“Balli?”
“…..”
Ne si ne no!
“Mo’ mi dice di no!!!!! Che sbianco! (Brutta figura, NDR) Dovevo cacciare Rosetta, lo sapevo!”)
Lei fa un passo avanti. Ne serviva mezzo! S’e’ stretta, m’ha messo pure la gamba tra le gambe!!!! M’ha messo le braccia al collo (non sulle spalle!!! )
(“Oddio, ha fatto un passo. ne serviva mezzo. m’ha stretto il collo….. (((erezione)))” )

Sailing – Christopher Cross. Tipo sette minuti di strusciamento, di mani che dovrebbero stare sui fianchi (“Ma ha fatto un passo, ne serviva mezzo”) e invece indugiano su tutta la schiena a capire perfino che tipo di gancetto c’ha il reggiseno e se sotto la gonna c’ha i collant (che palle!!!).

La stanza e’ tutta al buio (meno male che la centralina di “Cocciulone” fa luce solo con gli svelti). Tutto e’ madido di “vapor corpeo”…. tutto!

(“sta per finire il disco. O mo o mai!”)

Le guancie si sfiorano, si toccano (“Ca220, c’ha i capelli sull’orecchio!”), lei con un gesto deciso si scansa i capelli dall’orecchio (“Ca22o, m’ha letto nel pensiero”), eccolo qua.
Morbido, asciutto, verso il lobo, a scivolare in piccola brezza sul collo: FFFFFFFFF 💨 il soffietto

Lei si gira. Ha gli occhi chiusi. Ha le labbra invitanti.
(“O mo o mai!”) si gelano le mani, lo stomaco si contorce in un atroce crampo, gli slip si restringono.
Il disco sta per finire, ma il DJ ci sa fare e mixa subito Hey you dei Pink Floyd (quasi 15 minuti, c’e’ tempo!). Il Dj ci sa prorpio fare!

Bacio!

(“mi devo far prestare la moto da “Frecavento”. Dove la porto….. sotto al ponte? no, forse e’ meglio alla terra di zio Camillo, oppure, si, si! Alla casa in costruzione ai Fantini!”)

Stasera………😋

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