Cioè, vedi com’è? La frenesia dei regali al Natale, poi il doversi divertire a qualsiasi costo a Capodanno. Appena un po’ e l’Epifania ci da un altro motivo di divertimento (e consumo 😞). Feste finite? Naaaa. C’è il Carnevale. Dai! Addirittura in maschera e con tanti scherzi! 🎭🎊
Poi, subito, già dal giorno dopo, ci si prepara all’ultima festa, quella conclusiva: la Pasqua!
I preparativi, però, sembrano più il prologo di un dramma, figurarsi che raggiungono l’apice con la Passione e Morte!!! 😱
Ok, direte voi, quanto più drammatica è la premessa, più liberatorio e sorprendente sarà il finale gioioso: la Resurrezione, ma sarà forse questa eccessiva drammatizzazione a far si che a tanti, questa storia, non quadra proprio? E, da Vergine di segno zodiacale quale sono, posso anche capirlo.
Gli interrogativi sono le fondamenta delle mie riflessioni, i “se” ne allargano le possibili soluzioni, ma di punti ne ho messi pochi, finora. Uno di questi l’ho posto alla fine di una risposta che mi son dato: io non sono solo, noi non siamo soli.
Sarà un Angelo? Sarà un’increspatura dello Spazio-Tempo che ci collega ad altre presenze in altre dimensioni? Saranno Alieni di cui non percepiamo la forma, ma solo gli effetti della loro presenza? O sarà il nostro inconscio più profondo che si palesa?
Tra queste ipotesi, oggi che è il Lunedì dell’Angelo… beh, il pensiero va a queste creature: gli Angeli (Notare il termine “creature” 🙄)
C’è un film che prova a parlare del non sentirsi soli, o dell’angoscioso senso di solitudine, al di là del numero di persone attorno a noi, oltre le relazioni personali, oltre i 5 sensi convenzionali, ed è “La double vie de Veronique” di Kieslowski. Da vedere 😉
Il momento drammatico del film è il concerto. La musica di Preisner (Concerto in Mi minore) e il testo (tratto dal II canto del Paradiso della Divina Commedia) mi emozionano, ogni volta. L’ardimento di avvicinarsi alla perfezione, la sfida di salire alla stessa altezza dei Giusti del passato, possono condurre al baratro coloro che non sono pronti. Lo voleva significare il regista e la colonna sonora lo asseconda sottolineando la trama.
La Resurrezione dovrebbe essere un modo per confermarci di non essere soli: con la morte di Gesù i suoi si son sentiti persi. La Sua Resurrezione da loro la certezza di non essere rimasti soli, sebbene in una forma da comprendere, da apprendere da zero.
Quindi, chi sono io per (solo) tentare di postulare una Verità? Intanto mi adagio nel non sentirmi solo.